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La Quintessenza spagyrica, per uso interno, è particolarmente efficace quando vi sia da purificare e nelle sindromi acute in genere.  Naturalmente ottimi risultati sono stati ottenuti da terapeuti anche su casi cronici. Una quintessenza spagyrica si utilizza quando c’è bisogno di oli essenziali ponderali, alcool e sali minerali. Inoltre ha un effetto decisamente interessante anche nell’utilizzo psicopatologico.

Ad esempio, la quintessenza di arancio è un ottimo cardiotonico ed equilibrante a 360°. Utile per addormentarsi la sera e per certe tipologie di fame nervosa (la si prende all’occorrenza).
Questa quintessenza si rivela importante nei momenti di difficoltà della vita prima di prendere altri rimedi: 2 sole gocce e il momento difficile diventa più lieve. Si rivela anche adatto per le persone depresse che non si riconoscono più, che sono come scollegate da sé stesse.

Vi è poi un uso olfattivo (aromaterapia) o sui punti dei vasi energetici. In questi ultimi anni i terapeuti si sono gradualmente allontanati dall’utilizzo degli oli essenziali per una serie di problemi tra i quali l’aggressività nei confronti delle mucose, la tossicità e la limitata metabolizzazione. Questi problemi e molti altri non si presentano sostituendo le quintessenze spagiryche agli oli essenziali nella pratica dell’aromaterapia. La presenza dei sali rende l’olio essenziale decisamente meno aggressivo e molto più gradito al corpo. La presenza di alcool della pianta anch’esso mineralizzato ne completa l’azione. Si consiglia dunque l’uso delle quintessenze anche per aromaterapia.
Vi è anche un utilizzo esterno che consiste nel mescolare una o più gocce di quintessenza con un cucchiaino di olio di mandorle dolci e nel massaggiare alcune parti del corpo, ad esempio i piedi. Questo nel caso non si possa ingerire il rimedio (ad es. nel caso di bambini piccoli).

Per Spagyria si intende una tecnica particolare di elaborazione di materie provenienti dai tre regni della Natura, al fine di esaltare al massimo grado quelle che sono le virtù potenziali dei loro principi attivi. Questa antichissima arte consiste nel separare i tre principi base delle piante, purificarli separatamente e ricongiungerli.
Ecco i passaggi più importanti della procedura di preparazione.
Per prima cosa la pianta presa in esame viene divisa in tre parti uguali, nella prima verrà estratto l’olio essenziale solitamente in corrente di vapore o per spremitura, se sono agrumi, dopo di che viene purificato tramite ridistillazione in cucurbita a bassa temperatura.
L’operazione successiva consiste nel prendere la seconda parte di pianta e calcinarla in un crogiolo chiuso ad una temperatura non superiore a 400°C.
La cenere ottenuta viene lisciviata con acqua distillata al fine di estrarre tutti i sali solubili i quali si purificheranno finchè non saranno completamente bianchi.
La terza operazione consiste nel mettere a fermentare l’ultima parte restante, che con particolari accorgimenti trasformerà la cellulosa in alcool, il quale verrà rettificato tramite rettificazione in matraccio a collo lungo, in modo che risulti molto concentrato e contenente solo principi attivi volatili.
Fatto ciò lo si “Mineralizza” facendolo “circolare” su una parte del sale precedentemente descritto, indi lo si distilla, e avremo così il terzo principio perfettamente preparato.
L’ultima operazione consiste nel riunire queste tre sostanze in una certa proporzione, in modo da ottenere esattamente quello che gli antichi spagyri chiamavano “Quintessenza”.